Dopo essere stato rilasciato di prigione, Sweet Potato si accontenta del suo piccolo lavoro sul lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel vortice del passato quando il vecchio “boss” (che non ha mai visto di persona), la madre (che ripone su di lui tutti i suoi debiti) e infine l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro si impadroniscono con forza del suo presente, cancellando ogni speranza per il futuro. Solo Seven riesce, in una certa misura, a mitigare le sue ansie. Un giorno, sullo sfondo di un paesaggio costiero oppressivo e carico di smog, a Sweet Potato viene finalmente concesso un incontro con il “boss”…
Questa è una società nel contesto dell'era post-epidemica, in cui le persone sono controllate da una grande mano invisibile. Quando gli elementi incontrollabili sono troppi, le persone perdono gradualmente le loro convinzioni, e la grande turbolenza e instabilità iniziano a dissolvere i valori sociali. Questo film è nato in un'epoca del genere e voglio mostrare lo status quo di noi persone. Allo stesso tempo, il film riesce a mettere a nudo una situazione sociale piena di fatalismo, assurdità e di vuoto.