Sulla costa pacifica del Messico, nella terra che Ina Marija scelse come dimora prima di morire prematuramente, sua sorella Una e suo padre Sharunas intraprendono un viaggio per ripercorrere i suoi passi. Là, tra la natura straordinaria e resistente delle mangrovie, in una Laguna martoriata dagli uragani che, però, ogni volta rinasce, padre e figlia iniziano ad affrontare teneramente il lutto. Sharunas Bartas, nel realizzare il film, mette a nudo le proprie emozioni in un atto di trasmissione, permettendo una ricostruzione ancorata ai cicli naturali della vita e della natura.
“Come uomo e come regista, potrei dividere la mia vita in due parti. La prima: quando non avevo ancora perso la mia amata figlia. La seconda: dopo la sua scomparsa. Per diversi anni, solo un filo sottilissimo mi ha tenuto legato a questo mondo. Ed è grazie agli sforzi dei miei cari – e a quelli miei – che non ho spezzato quel filo. Dopo anni di riprese in Messico, questo film è cambiato radicalmente rispetto all’idea originale. È comprensibile. Quel progetto era iniziato quando mia figlia Ina Marija era ancora viva. Una volta terminate le riprese – o meglio, appena ho smesso di fare qualcosa di cui non avevo più bisogno –, improvvisamente tutto è cambiato. Ogni cosa è ricominciata: con Una Marija, la mia figlia più piccola, abbiamo scoperto un altro inizio, la seconda parte della mia vita. Con il suo aiuto, e con il sostegno dei miei cari, sono tornato a fare quello che avevo sempre realizzato nei film precedenti. Mostrare alle persone i miei sentimenti con assoluta sincerità. E ho ritrovato la mia strada".