SINOSSI
Ciociaria, primi anni ’50. Una giovane contadina viene scelta per partecipare alle selezioni di Miss Italia, ma le misure del suo corpo non sono quelle richieste dal concorso. Sottoporsi ad un terribile processo di trasformazione fisica sembra essere l’unico modo per essere eletta Reginetta.
COMMENTO REGISTA
Il corto è un racconto di illusione e disincanto insieme. Una favola nera dove la bellezza è benedizione e condanna. Reginetta è una giovane contadina che si trova di fronte ad una reale possibilità di scalata sociale. Ma questa, passa dal duro confronto con un canone estetico immobile e apparentemente irraggiungibile. L’avvicinarsi a quella perfezione è l’unica via di salvezza. La storia corre parallela a quella di un’Italia semplice e testarda, figlia di una civiltà contadina, facile da abbindolare e non preparata all’arrivo prepotente del boom economico. L’ossessione odierna per la bellezza, che accomuna qualunque classe sociale, è figlia diretta di quell’Italia ingenua, che si è lasciata sedurre dalle luci del cinema e dalla femminilità ostentata delle riviste. Reginetta è un’escalation orrorifica dove i toni e lo stile del Neorealismo Italiano si contaminano col “mostruoso”.
BIOGRAFIA REGISTA
Classe 1996, dopo il liceo si trasferisce a Londra dove studia regia e sceneggiatura alla Royal Holloway e Ravensbourne University. Nel 2019 viene ammesso al corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove è allievo di Daniele Luchetti, Claudio Giovannesi e Susanna Nicchiarelli. Nel 2021, il suo cortometraggio L’avversario vince la menzione speciale della giuria ad Alice nella città e viene presentato in numerosi altri festival. Reginetta è il suo corto di diploma.