SINOSSI
Fare una guerra è un lavoro di narrazione. Una buona storia è fondamentale per legittimare l’uso della forza militare. Ecco perché i militari hanno bisogno di attività promozionali e Israele è un Paese modello nel promuovere le proprie imprese militari. Abbiamo colonizzato, occupato e invaso con successo, semplicemente per diventare più forti e accettati dalle altre nazioni. La nostra storia di ebrei perseguitati e la nostra democrazia illuminata fanno entrambe parte del nostro solido kit di pubbliche relazioni. Ma prima di promuovere la nostra storia nel resto del mondo, dobbiamo promuoverla presso i nostri figli. Poiché la corruzione morale legata all’apartheid prospera, evitare il servizio militare diventa una minaccia. Ad alcuni bambini offriamo benefici, alla maggior parte propiniamo promesse fittizie. Ogni bambino viene selezionato per prestare servizio con una pressione sopportabile e un’adeguata quantità di esposizione alla violenza. Innocence racconta la storia di bambini che hanno resistito all’arruolamento ma poi sono capitolati. Le loro storie non sono mai state raccontate perché sono morti in servizio. Attraverso una narrazione basata sui loro inquietanti diari, il film descrive il loro sconvolgimento interiore intrecciando immagini militari di prima mano, momenti chiave dall’infanzia fino all’arruolamento e video amatoriali dei soldati deceduti, le cui storie sono state messe a tacere e viste come una minaccia nazionale.
COMMENTO REGISTA
Non c’è niente che mi tocchi di più della sensibilità di un bambino quando scopre il mondo, e non c’è niente che mi ferisca di più che vederla annientata. Israele non è un luogo in cui si valorizza l’innocenza. La sua identità militarizzata richiede l’abbattimento e la distorsione delle dolci linee di confine dell’infanzia. Questa dedizione alla violenza miete numerose vittime, ma c’è anche una tragedia nascosta: il crollo della genitorialità. Ogni guerra si basa sul tradimento dei genitori nei confronti dei figli. Ma in una società militarizzata, anche i genitori più liberi sono destinati a non riuscire a proteggere lo spirito dei propri figli. Continuo a credere che se mettiamo al primo posto l’amore per i nostri figli, esso potrà sopraffare i più forti poteri politici ed economici.
BIOGRAFIA REGISTA
Guy Davidi nasce nel 1978 a Jaffa, Israele. Ha girato, diretto e montato film da quando aveva 16 anni. Con il suo secondo documentario 5 broken cameras, nel 2013, è stato nominato agli Oscar nella sezione Miglior Documentario e ha vinto, nella stessa categoria, agli Emmy Awards. Ancora per 5 broken cameras vince come Miglior regista al Sundance Film Festival e colleziona premi in oltre 40 festival in tutto il mondo. Trasferitosi nel 2016 a Copenhagen, Davidi ha iniziato a lavorare con la compagnia locale “Danish Documentary”, precedentemente guidata da Sigrid Dyekjær, il quale ha prodotto il nuovo documentario Innocence.