SINOSSI
Acqua e anice è un “road movie da balera” che racconta la storia di Olimpia, una leggenda del liscio che a settant’anni suonati decide di rimettere in strada il furgone della sua orchestra: stavolta, però, non si tratta di partire in tournée, ma di intraprendere un viaggio dalle persone che l’hanno amata e nei luoghi che l’hanno resa una star. Con lei, una giovane donna, Maria, timida e impacciata, appena ingaggiata per farle da autista.
COMMENTO REGISTA
Viaggio di addio e percorso di iniziazione, inno alla vita e alla libertà di scelta, Acqua e anice alterna ironia e commozione cogliendo gli aspetti più profondi e divertenti di queste due donne in viaggio, cercando un equilibrio tra il tono dissacratorio e scanzonato della commedia e quello più malinconico del dramma. La cinepresa è incollata a Olimpia, ridiamo e piangiamo con lei, vediamo le sue allucinazioni, confondiamo passato e presente, proprio come lei. Il film è il mio omaggio a una donna che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale, andandosene via col suo stile inconfondibile.
BIOGRAFIA REGISTA
Ceron si è laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano e diplomato a Roma in Regia cinematografica. Nel 2013 ha realizzato Un amore di plastica aggiudicandosi il premio come miglior cortometraggio al Social World Film Festival di Vico Equense. L’anno seguente, in veste di aiuto-regista, ha lavorato al lungometraggio Diminuta di Bruno Saglia. Nel 2015 ha diretto il cortometraggio Scorciatoie, premiato in vari festival. Un anno dopo, con la sceneggiatura di Zanzare, scritta a quattro mani con Federico Fava, è tra i finalisti del Premio Solinas. Nel 2018 firma il corto Apnea, vincendo il primo premio alla prima edizione del Vertical Movie di Roma. Lo stesso anno, con la sceneggiatura di Acqua e anice riceve la borsa di sviluppo dal bando Siae/Centro Sperimentale.